Quella del vetro è una storia lunga più di quattromila anni.
Nacque per caso, secondo un’antica leggenda, sulle rive sabbiose di un fiume, in Siria. Qui dei mercanti fenici, per allestire un focolare da campo, utilizzarono blocchi di salnitro che, fuso dal calore e mischiato alla sabbia, diede origine a questa nuova materia.
Secondo altre teorie, i primi vetri si formarono come scorie nei processi di fusione di alcuni metalli. I centri di produzione dell’antichità erano in Mesopotamia, Egitto e Siria. Dal X secolo a.C. il vetro iniziò a diffondersi nei Balcani e in Europa meridionale, fino a raggiungere, in età ellenistica (IV-I secolo a.C.), tutto il Mediterraneo.
Ma furono i romani a dare alla produzione del vetro nuovo impulso e la più ampia diffusione. Al I secolo a.C. risalgono l’invenzione, in Palestina, della tecnica della soffiatura, che sostituì laboriosi procedimenti di colatura a caldo e la creazione del vetro incolore. Tra il II e III secolo d.C. le produzioni di vetro soffiato e a stampo furono ulteriormente perfezionate.
Le opere qui esposte documentano questo percorso attraverso una grande varietà di oggetti prodotti in Siria, Palestina, aree del mediterraneo orientale, greca, nord-italica ecc. e, soprattutto, con un ampio nucleo di oggetti d’arte romana, tra I e IV secolo d.C., in deposito dalla Soprintendenza archeologica.
Proveniente dalle necropoli di Enona, Asseria e Zara, nella Dalmazia settentrionale, questa raccolta comprende olle cinerarie in vetro soffiato e altri oggetti a corredo delle tombe, che offrono un importante esempio di forme e tecniche antiche alle quali i vetrai muranesi in seguito si ispireranno.
Ecco allora piatti e coppe modellati in stampi e poi molati e incisi, bicchieri decorati da bugne o scritte augurali, balsamari (portaprofumi) di varie forme e decori tra cui quelli a canne policrome, e vari oggetti in vetro soffiato, a volte decorati da fili vitrei colati di colore diverso. La sala espone infine alcuni frammenti dell’ “archeologia” del vetro muranese, risalenti al Medioevo (X / XI secolo) e rinvenuti nelle fondazioni della vicina basilica di San Donato.