Le conterie erano perle di pasta vitrea e in particolare, dalla fine dell’Ottocento, quelle ottenute dai cosiddetti paternostreri tagliando una canna forata e arrotondando poi a caldo i cilindretti nelle ferrazze, appositi vassoi metallici.
Nel 1898 più imprese dedite alla produzione di perline – un mondo di tiracanne, conzaureri, tagiadori, cavarobe, fregadori, lustradori, governadori, impiraresse – si riunirono nel complesso sorto tra Palazzo Giustinian e la Basilica di San Donato, nel cuore di Murano: un’unica grande azienda, la Società Veneziana Conterie, che tra il 1940 e il 1970 arrivò a occupare più di tremila addetti, fino alla chiusura nel 1993.
Ora gli ambienti restaurati del complesso industriale sono diventati un fascinoso white cube, che mantiene però negli archi e nelle trabeazioni le linee architettoniche del preesistente edificio e che coniuga la luce artificiale con quella naturale, proveniente dall’affaccio sulla Fondamenta Giustinian.
Con il suo open space e i sette metri d’altezza, il nuovo volume ospita, al piano terra, mostre ed eventi temporanei a rotazione.