Opere di: Stefano Dalla Valentina, Lilli Doriguzzi, Simona Favrin, Fabio Fornasier, Fedrica Marangoni, Nicola Moretti, Diego Rosi, Dino Rosin, Maria Grazia Rosin, Gianni Seguso, Cludio Tiozzo.
Nel giardino interno o nel porticato del Palazzo, sede dei Vescovi di Torcello dal 1689 al 1805, tra lapidi e antichi sarcofagi, hanno trovato posto alcune delle opere-installazioni proposte nell’esposizione: dai famosi neon di Federica Marangoni, che “dialogano” questa volta con la materia vetraria nelle “mani” protagoniste di People o nell’opera Italy Italy, alle bolle in vetro soffiato di Fabio Fornasier – molteplici, su lastre di metallo a formare un grande portale, o singola, enorme e impressionante – fino alle Danza Piatto di Lilli Doriguzzi: isole di vetro, affondate nel mare d’erba che ricorda la laguna.
E poi il Maestro Gianni Seguso, Claudio Tiozzo e Maria Grazia Rosin, quest’ultima con gli elementi sospesi della serie Gelatine LUX e con il lampadario Folpo composto da nove elementi – vetro soffiato a mano volante, colore opalina rosa, foglia d’oro e pasta corallo.
Quindi il contrasto tra lo scheletro ferroso della prua di una nave inabissata, gli squali e le colorate murene marine dal gusto volutamente kitsch, nell’opera di Stefano Dalla Valentina Wrek “squali a prua”, e lo straordinario connubio di ingegno e creatività, nell’imponente e ormai famoso mostro della laguna disegnato da Simona Favrin, con un’epidermide di squame di vetro realizzate a mano dal Maestro Nicola Moretti: un’impressionante creatura lunga oltre 6 metri che richiama l’antica leggenda del “mostro delle acque nere” di Punta della Dogana, esposta in occasione della 54esima Biennale di Venezia e in prestigiose sedi, tra cui, la Basilica Cisterna di Istanbul.