Lampadari esposti nel salone centrale del Museo del vetro di Murano
- Lampadario (salone, lato nord)Lampadario (ciocca alla “chinese”) in cristallo lavorato con il sistema dì “investimento”, cioè a struttura metallica rivestita di pezzi in vetro soffiato, con coppette reggicandela, fiori, foglie, fiocco e pendenti a sfera e a grappolo.
Probabilmente fabbrica di Giuseppe Briati, metà c. del XVIII sec. - Lampadario (salone, lato sud)Lampadario (ciocca a “colonna”) in cristallo lavorato con il sistema dì “investimento”, cioè a struttura metallica rivestita di pezzi in vetro soffiato, con quattro colonne ritorte e 24 bracci su due piani di cui 20 con finale a testa di delfino. Probabilmente fabbrica di Giuseppe Briati, metà c. del XVIII sec.
- Lampadario in cristallo a 60 lumi (al centro del salone)Grande lampadario in cristallo portante, 60 bracci in vetro pieno su quattro piani sovrapposti, con colonna lavorata con il sistema dì “investimento”, cioè a struttura metallica rivestita di pezzi in vetro soffiato. E’ composto di 356 pezzi tra bacini, bracci, bacinelle, foglie, fiori, cimiero e fiocco. Misura cm 398 di altezza e cm 226 di massimo diametro. L’asse di sostegno in ferro è lungo cm 586 ed è formato da due stanghe rotonde unite a mezzo di un grosso nodo, di cui quella inferiore è interamente a vite. Pesa 330 chilogrammi. L’esecuzione del disegno e la direzione dei lavori venne affidata ad Angelo Serena assistito da Vittore Zanetti. L’opera fu realizzata nei vasti spazi della fabbrica di canna di vetro, smalti e conterie appartenente alla Società Fabbriche Unite a San Martino in Murano il cui direttore tecnico Isidoro Barbon compose la pasta del cristallo. I maestri vetrai furono coadiuvati durante il loro lavoro dai fratelli Toso proprietari della fabbrica di vetri soffiati a San Giovanni in Murano. I lavori in cristallo furono eseguiti dai maestri vetrai Giovanni Fuga e Lorenzo Santi. I lavori di ferramenta furono fatti nello Stabilimento Cessionarii Marietti. I lavori in legno vennero eseguiti dal tornitore Giovanni Toso. I lavori di investimento e montatura furono eseguiti da Ferdinando Toso, Angelo Donà e Luigi Fuga. Fu presentato alla prima Esposizione Muranese del 1864, dove fu premiato con la medaglia d’oro. Nel 1867 fu presentato alla grande Esposizione di Parigi.